domenica 30 ottobre 2011

Alice Munro

Le short stories di Nemico, amico, amante… si incastrano l’una dell’altra in modo impressionante: uomini e donne (soprattutto donne) che affrontano i casi della vita (e della morte, ospite non raro nei racconti di Alice Munro) aggrappandosi a una dignità laboriosa, faticosa e comunque limitata. I limiti sono umani, non delle parole: l’imprevisto, la trasformazione, il movimento senza viaggio, le variazioni hanno un senso quasi musicale. La forma del racconto è espansa all’estremo e se ogni storia ha le potenzialità per diventare un romanzo, si risolve in una lunga ballata che sfuma dentro quella successiva. Nell’incipit di Nemico, amico, amante… c’è già un richiamo a Mobili di famiglia (un altro incipit memorabile) e una riflessione della protagonista che è il primo di una serie di cerchi che si propagano fino alla conclusione di The Bear Come Over The Mountain: “Incominciava a pensare a una possibile rinascita. Ecco il cambiamento di cui ho bisogno. Se l’era detto altre volte, e di sicuro prima o poi la previsione si sarebbe avverata. Inverni miti, profumo di foreste sempreverdi, mele mature. Il necessario per mettere su casa”. Le sue voci (femminili) si nutrono tanto di quest’assidua volontà di metamoforsi quanto di “un susseguirsi di ondate di intensa memoria” per ridefinire le proprie vite, per fare ordine tra desiderio e le sue conseguenze. In un certo senso è la protagonista di Post And Beam a mettere in chiaro quali sono i margini delle storie di Alice Munro, quando si rende conto che “la cosa più sensata era che l’impegno da rispettare nel continuare a vivere come era sempre vissuta. Il patteggiamento era già in atto. Accettare l’accaduto ed essere onesta rispetto a ciò che poteva capitare”. La scrittura di Alice Munro, per sua stessa ammissione, celata tra le righe di Nemico, amico, amante… è “più simile a una mano che acciuffi qualcosa nell’aria che alla costruzione di storie” e il tono è quello di storie raccontate a salvaguardia di esistenze che vivono di emozioni anche se “la vita non dura abbastanza” per comprenderne fino in fondo la trama, lo svolgimento, la sua stessa essenza. Lo sforzo di Alice Munro si concentra lì, dove la consapevolezza degli errori, “la conoscenza di quello spazio chiuso, centrale, vuoto e senza calore” ha bisogno della finzione e di tutte quelle risorse si nascondono nel silenzio perché come si legge in The Bear Come Over The Mountain: “con certe cose non si poteva mai dire”. Tra quelle “cose” c’è una piccola, rischiosa variante che si chiama amore e su cui, già dal titolo, si giocano i principali cambi di registro di Alice Munro che è capace di indagare con rara profondità quel tempo in cui, come diceva Joni Mitchell, “le cose selvagge corrono veloci”. Arrivando a scoprire negli umori e nella sensazioni dei suoi personaggi che “non è detto che la gente qui dentro sia onesta per forza”. La precisazione non dovuta, eppure offerta con naturalezza da una grande narratrice, è qualcosa in più che rende i racconti di Nemico, amico, amante… pregevoli e illuminanti. 

1 commento:

  1. Hola, quizás os interese saber que tenemos una colección que incluye el relato 'The Progress of Love' de Alice Munro en versión original conjuntamente con el relato 'Death by Landscape' de Margaret Atwood.

    El formato de esta colección es innovador porque permite leer directamente la obra en inglés sin necesidad de usar el diccionario al integrarse un glosario en cada página.

    Tenéis más info de este relato y de la colección Read&Listen http://www.ponsidiomas.com/catalogo/alice-munro---margaret-atwood-.html

    RispondiElimina