venerdì 28 maggio 2010

Lewis Shiner

Il protagonista di Visioni rock, proprio all'inizio di questo splendido romanzo di Lewis Shiner dice: "La musica è semplice. Il senso delle parole non ha tutta quest'importanza. Il vero significato sta nelle chitarre e nelle batterie, nel modo in cui un disco suona. E' una sensazione molto più grande delle parole". Trattandosi di rock'n'roll, non poteva esserci una definizione migliore: Visioni rock offre una percezione che è all'estremo opposto di quella dell'altro grande romanzo del rock'n'roll, Great Jones Street di Don DeLillo, eppure molti punti di vista collimano. Certe ombre, alcune paranoie, tutti i personaggi e i linguaggi dell'età d'oro del rock'n'roll (in particolare gli anni dal 1966 al 1969) sono gli stessi, solo che Great Jones Street si presentava dentro una coltre minacciosa e oscura, mentre Visioni rock offre una percezione più vicina ad un inguaribile ottimismo. Anche se è chiaro che è il rock'n'roll il vero sogno, l'unico trip psichedelico, la sola rivoluzione possibile: ambientato nel 1989, anno di conflitti e speranze, Visioni rock racconta le allucinazioni di un rock'n'roll fan la cui vita si sta trascinando stancamente. Un lavoro senza grandi pretese (ripara computer), troppe birre, un matrimonio destinato a prosciugarlo: tutte le fantasie della sua adolescenza, i conflitti (compreso quello con il padre, determinante), le utopie, i primi amori sembrano soffocarlo di nostalgia fino a quando non comincia a sognare (ma c'è qualcosa di più) di riuscire ad incidere i grandi, misteriosi album della storia del rock'n'roll. Opere che non hanno mai trovato una conclusione o una forma definitiva, o che spesso sono finite nel nulla: Get Back dei Beatles, Smile dei Beach Boys, The Celebration Of The Lizard dei Doors e First Rays Of The Rising Sun di Jimi Hendrix. Nei suoi viaggi mentali il protagonista, attraverso la fluida scrittura di Lewis Shiner, ricostruisce l'epoca, i personaggi, i frammenti di storia che circondavano quegli album leggendari. Ovviamente, viaggiare nel tempo e nello spazio gli provoca movimenti tellurici nella sua vita quotidiana, con colpi di scena (nel lavoro, negli affetti, nella comprensione di come va il mondo) che è giusto scoprire da soli nella lettura di Visioni rock. Sebbene incapace di resistere alla tentazione, ogni allucinazione lo sconvolge sempre di più, ma non serve conoscere tutta la trama e il finale di Visioni rock per rendersi conto che Lewis Shiner ha scritto un romanzo che tratta con coscienza, precisione (ma anche con infinito amore) la storia del rock'n'roll, offrendoci la possibilità per renderci conto quanto vicino ci tenga ai nostri sogni, quali che essi siano. Quello che si può aggiungere è che davvero Lewis Shiner ha colto l'essenza della materia con amore e senza alcuna nostalgia di sorta, svelando sia la natura sognante e illusoria del rock'n'roll, sia le sue primordiali vibrazioni. L'avremo provata migliaia e migliaia di volte, ma ci voleva Lewis Shiner (che, a proposito, di solito è un'ottimo scrittore di fantascienza) a metterla nero su bianco in Visioni rock. Un piccolo gioiello (ad un prezzo accessibile, ed è senz'altro un'altra nota positiva) che offre una percezione del rock'n'roll come difficilmente si vede o si sente in giro. Forse perché Lewis Shiner, nonostante il grande freddo e le nostalgie, davanti al rock'n'roll e ai suoi misteri riesce ancora a meravigliarsi come un adolescente. Ad un certo punto del romanzo di Lewis Shiner c'è una citazione di Slow Turning di John Hiatt e allora si ha davvero la sensazione di essere finiti nel libro, anzi nel posto giusto, perché il rock'n'roll, o almeno una certa visione del rock'n'roll, è continuata a rimanere la stessa, da Elvis in poi, nonostante tutti i cambiamenti, le svolte, le rivoluzioni. Chi veramente ama (o ha amato) il rock'n'roll difficilmente si sognerà di dire che è una musica vecchia, morta o soltanto marginale ed in questa (bella) storia ci si ritroverà come davanti allo specchio.

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